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Giornata inter.le contro la violenza sulle donne

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ROMA - Centinaia di iniziative in tutto il mondo celebreranno oggi la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi. Tante, troppe, anche in Italia dove, secondo i dati dell'Istat sono quasi 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita.

Cinque milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), tre milioni 961mila violenze fisiche (18,8%). Capelli strappati, spinte, schiaffi, calci, pugni e persino morsi, violenze psicologiche: i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate, che nella quasi totalità dei casi non vengono denunciate. Oggi sono decine le iniziative organizzate in tutta Italia, che hanno visto un prologo con la manifestazione che sabato scorso ha radunato a Roma 50mila donne riunite dalle associazioni femministe e delle studentesse universitarie.

Ieri le donne del Pd hanno organizzato un appuntamento con la partecipazione del segretario Walter Veltroni: per sostenere le donne in difficoltà il Pd ha proposto una nuova legge che preveda un "maggior impegno delle istituzioni e maggiori stanziamenti dei bilanci per ampliare il numero e la qualità degli interventi di sostegno, prevenzione e reinserimento". Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, ha presentato a Milano la "scatola rosa", un rilevatore satellitare istallato sulle auto delle donne che segnala automaticamente gli incidenti stradali e, su chiamata, lancia in caso di pericolo un sos alle forze dell'ordine.

Ma la Giornata mondiale è l'occasione anche per segnalare le situazioni più compromesse nel mondo, come ha fatto la Sezione italiana di Amnesty International che ha lanciato una campagna in favore delle donne colpite da Hiv/Aids in Sudafrica: su 5,5 milioni di persone malate il 55% dei contagi riguarda le donne. Un monito arriva direttamente dall'Onu: la violenza contro le donne resta un "immenso problema ovunque nel mondo" e in numerose situazioni di conflitto è una piaga "endemica", ha detto a Ginevra l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navy Pillay lanciando un appello contro l'impunità dei responsabili delle violenze.

E l'Ifad, il Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo dell'Onu ricorda che le donne delle comunità povere nelle aree rurali sono particolarmente soggette alla violenza, violenza che viene esercitata sotto diverse forme: abusi sessuali e fisici tra le mura domestiche, stupri, diffusione di Hiv-Aids, pratiche tradizionali, come la mutilazione genitale, e il traffico di esseri umani. L'Ifad ha anche ricordato che la data del 25 novembre ricorda quanto avvenuto nel 1960, quando furono violentate ed uccise le sorelle Mirabal, paladine della lotta di liberazione della Repubblica Dominicana dalla dittatura.

Per quanto riguarda l'Italia, mentre le Acli hanno lanciato una "pubblicità regresso" contro la violenza, oggi Telefono Rosa distribuirà a Roma 10 mila copie di una guida per la prevenzione delle violenze. L'associazione ha anche rivolto un appello alle parlamentari per un'azione comune perché sia approvata la legge che istituisce il reato di stalking.

 Marisa Madonini - 03/11/2017 22:40:00 [ leggi altri commenti di Marisa Madonini » ]

Anche se questo articolo è stato pubblicato alcuni anni fa permane, purtroppo, attuale sensibilizzando l’opinione pubblica e le varie agenzie, richiamando i politici al loro ruolo legislativo al fine di prevenire l’efferatezza delle violenze nei confronti delle donne.
Il 25 novembre è la ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999, per richiamare l’attenzione dei cittadini, dei governi, delle varie ONG, di Organizzazioni Internazionali allo scopo di eliminare la violenza, spesso causa di morte, sulle donne. Parlando dell’Italia speriamo che i dati preoccupanti migliorino

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